Se si parla di Coldelce o di Serra di Genga con gli abitanti di Vallefoglia, anche con chi ha vissuto lì prima di spostarsi oppure ha parenti ed amici che continuano a mantenere una casa in quella zona, tutti, ma proprio tutti, la identificano con la chiesa di San Giovanni Battista. Il cuore della comunità sta nella minuscola chiesetta salvata dalla distruzione da due devoti privati. 

I coniugi Marcolini si dedicano con passione alla manutenzione della chiesa, che hanno recuperato con opere di muratura, grazie a lui, e di valorizzazione e cura amorevole grazie a lei. Hanno voluto che rimanesse consacrata, che fosse utilizzata da chi lo desidera per cerimonia religiose e loro stessi hanno celebrato tutti i momenti più importanti della famiglia proprio lì. Ma è importante lo sforzo che fanno per aprirla, tenerla in ordine e mantenerla nel circuito delle chiese di Vallefoglia. D’altra parte al tempo dei castelli di Coldelce, Genga e Ripe la zona vantava ben sette chiese! 

Oggi la chiesetta mantiene viva una tradizione straordinaria per i devoti: la "Madonna del Giro". La Madonna viene portata in processione e resta in ogni chiesa per un anno. Quando arriva in una chiesa soppressa, resta in quella vicina per due anni. La madonna viene portata per ogni tipo di percorso per strade in salita, in campagna, attraverso i campi di grano, di notte e di giorno. La signora Marcolini si dedica per giorni alla preparazione di fiori, addobbi e pulizie; il signor Marcolini chiude le crepe e controlla la stabilità dell’edificio. 

L’arrivo nella chiesa è occasione di festa per ritrovarsi e condividere un senso di appartenenza che sta quindi oggi  più nella dimensione religiosa che in altre. 

San Giovanni Battista era  stata la chiesa parrocchiale del castello di Monteviole ma era posizionata in un luogo diverso, che non è dato sapere con precisione, ma sicuramente più vicino al castello, in posizione più isolata. Quando si decise di ricostruirla nel 1576 si decise per una posizione più comoda, vicina alla strada lungo il crinale. Anche la chiesa cinquecentesca venne poi demolita e nel 1793 fu costruita quella attuale, con campanile. Salvata dal degrado dai coniugi Marcolini, che hanno persino sostituito i quadri oggi alla chiesa di Morciola con riproduzioni fotografica, sembra destinata oggi a ergersi a luogo della memoria, a cuore della comunità. 

Ora aspettano l’arrivo della Madonna del Giro, per poter essere in grado di accoglierla secondo la tradizione e preparare tutto con la passione che li ha sempre contraddistinti.